Serie TV

Selfie

A voler essere diplomatici e gentili, potremo definire questa serie inutile. Se volessimo andarci giù pesanti la chiameremmo brutta. Perchè se davvero può esserci qualcosa da salvare in Selfie, ennesima comedy americana che tenta di sfondare mostrando pregi e contraddizioni delle nuove tendenze (vedasi Young & Hungry giusto per citarne una recente), quello sarebbe la bellezza e la simpatia di Karen Gillan, indimenticata companion di Eleven (Doctor Who).

Per il resto ci troviamo di fronte una comedy molto più che leggera, stereotipata e anche piuttosto scialba. La protagonista di tutto è una ex bruttina che una volta cambiato stile di vita e modo di agghindarsi, diventa popolare sui social network a suon di selfie. La popolarità svanirà in un batter d’occhio quando la stessa rete che le aveva regalato notorietà, la ridicolizza senza pietà, facendole perdere consensi ed amici virtuali.

Tra una battuta inutile e l’altra, Elisa (questo il suo nome) si interrogherà sull’effimero e sul vero senso dell’amicizia, ma invece di buttar via il telefono o prenderla con filosofia, ne fa un dramma esistenziale, cercando in tutti i modi di riguadagnare fama e consenso. Come se questa contraddizione non fosse abbastanza per rendere il pilot uno dei più mal fatti degli ultimi tempi, entra a questo punto in scena l’altro protagonista: il collega bacchettone e professionale, esperto venditore. Questo individuo condanna incondizionatamente atteggiamenti frivoli come quelli di Elisa ma allo stesso tempo si fa in quattro per aiutarla a tornare in vetta, sciolinando frasi fatte e luoghi comuni come nemmeno lo scemo del villaggio.

Con queste premesse non ci resta che sperare che qualcosa cambi nelle penne (o nei tasti) degli sceneggiatori, in modo che la serie diventi per lo meno guardabile in futuro.

 

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