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The Vampire Diaries

Buttatevi alle spalle l’infinita scia di gossip che circonda da anni 2 dei protagonisti e dimenticate tutte le saghe vampiresche dove prevale buonismo e luccichii e avvicinatevi a The Vampire Diaries senza (troppi) pregiudizi.
La saga letteraria da cui questo ennesimo drammone romantico è tratto è precedente ad altre porcate vampiroidi come Twilight ma non è immune da stereotipi degni dei peggiori b-movie di qualche decade fa: storia d’amore tra i banchi del liceo, ragazze un po’ oche molto popolari e parecchio frivole che si innamorano del bel tenebroso di turno che nasconde un oscuro segreto mentre scoprono l’esistenza di creature affascinanti e pericolose come licantropi, streghe, fantasmi e, manco a dirlo, vampiri.

Eppure, al di là del minestrone sovrannaturale che fa sembrare l’insignificante Mystic Fall peggio della Sunnydale di Whedoniana memoria, l’adattamento al piccolo schermo fa compiere alle avventure del vampiro più smidollato e della sua non troppo oca innamorata un piccolo salto di qualità. Al di là della struggente lotta interiore del protagonista che rinnega la sua natura di succhiasangue (ma perché???) in contrasto con il fratello, ben felice di porre un freno al sovrappopolamento del pianeta, abbiamo alcuni personaggi un minimo interessanti e, magia delle magie, manca un bel po’ di quel trash che ci si poteve aspettare.

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