Serie TV

Scrubs

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Parlare di serie che a loro modo rappresentano una pietra miliare nella storia dei telefilm è sempre difficile. Perchè certe serie possono piacere o non piacere, ma va riconosciuto loro comunque il merito di aver sconvolto le convenzioni. Così un giorno accadde che in una televisione innamorata della professionalità ed il carisma dei medici del pronto soccorso più famoso d’America, E.R. , andò in onda Scrubs.

La storia è quella di due grandi amici, John Michael Dorian – detto J.D. – e Christopher Turk che iniziano il loro tirocinio presso l’Ospedale Sacro Cuore. La storia, narrata dal punto di vista del sognatore J.D. ci presenta situazioni e casi medici affrontati dal dottor Cox, rude mentore per i nuovi arrivati e da altri medici, tra cui anche la bionda Elliot, di cui J.D. si innamora praticamente subito.

Un altro grande amore in corsia, ma stavolta più concreto, nascerà tra Turk e la capo infermiera Carla, mentre altri curiosi personaggi irromperanno qua e là durante la giornata, apparentemente al solo scopo di rovinare la vita a J.D. . Due di questi figuri sono il primario Robert Kelso ed il misterioso inserviente senza nome.

Una serie medical a cui non piace proprio mai prendersi troppo sul serio, che gioca moltissimo su battute e situazioni surreali, a cui piace veramente tanto citare ed omaggiare altre serie. Sullo sfondo la fraterna amicizia tra i due protagonisti.

Attraverso la fervida immaginazione di J.D. e le situazioni surreali che partorisce la sua mente, impareremo ad amare un ospedale dove i medici riescono ad essere scorbutici ma non geniali, dove nascono amori ma non c’è la fila per occupare stanze vuote per trovare intimità, e dove, forse, i casi vengono risolti in maniera abbastanza vicina alla realtà.

Unica pecca: dopo otto splendide stagioni (ovviamente con alti e bassi) la serie è stata completamente stravolta.

  

Sapete, oggi non è soltanto un altro giorno, oggi è il mio primo giorno, e quattro anni di studi, quattro di tirocinio e mucchi di rate da pagare mi hanno fatto capire una cosa: non so un cavolo. (J.D.)

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