Sessant’anni prima che Frodo desse inizio al suo viaggio verso Gran Burrone e oltre, suo zio Bilbo Baggins si godeva la calma della Contea e l’assenza di avventure (fastidiose scomode cose che fanno far tardi a cena) fino al giorno in cui Gandalf il Grigio non si presentò alla sua porta e lasciò su di essa un segno. Poco dopo, uno dopo l’altro 12 nani e il loro capo Thorin Scudodiquercia, prendevano possesso della casa dello hobbit Bilbo e della sua dispensa, per arruolarlo e partire con lui alla riconquista del vecchio regno dei nani, Erebor, da troppo tempo nelle grinfie del terribile drago Smaug.
Bella si sveglia trasformata. Ora è madre e vampiro. Il suo autocontrollo è stupefacente, così come la sua forza fisica. Per paradossale che sia, non si è mai sentita più viva. Deve, però, fare i conti con l’imprinting di Jacob su sua figlia Renesmee e rimandare quelli con Charlie, che chiede spiegazioni che non può avere. Ma il vero pericolo arriva quando la piccola viene scambiata per una bambina immortale, ovvero un’umana trasformata, troppo pericolosa per essere lasciata in vita, a causa della sete da neonato e dell’incapacità di mantenere la segretezza. La notizia, sebbene menzognera, giunge ai Volturi, che raccolgono le forze per sbarazzarsi per sempre del clan dei Cullen.
Ralph Spaccatutto è il cattivo del videogioco arcade Felix Aggiustatutto. Disegnato per servire un unico scopo, da trent’anni distrugge il muro del condominio per dar modo al martello magico del bravo ragazzo Felix di riparare il danno e godersi la medaglia, la torta e l’affetto dei condomini. Per contro, a lui, finito il turno di gioco, non resta che tornare in una discarica di mattoni, solo e dimenticato. Stanco di tutto questo, nonostante il periodico sfogo alla terapia di gruppo per cattivi pixellati, Ralph decide di intraprendere un pericoloso viaggio fuori dalla sua macchina a gettoni, dentro la sala giochi, alla ricerca di una medaglia che offra anche lui il riconoscimento che agogna.
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