Film

Ant-Man

Nonostante sia stato uno dei primi “supereroi” ad uscire da testa e penne del duo Lee-Kirby, Ant-Man non ha mai ricevuto il giusto spazio sul grande schermo. Ma negli anni in cui le pellicole del Marvel Cinematic Universe stanno invadendo i cinema a ritmo incalzante, Ant-Man non solo compare tra i titoli più attesi, ma viene collocato anche strategicamente alla fine della Fase Due del suddetto media franchise.

Questo minuscolo grande eroe non è legato ad un solo nome, nè possiede particolari poteri sovrannaturali, ma è frutto del genio di un uomo ed il suo potere consiste nel saper sfruttare scoperte scientifiche rivoluzionarie. La scoperta in questione è quella della cosiddetta Particella Pym, dal nome dello scienziato, collaboratore dello S.H.I.E.L.D., che ne ha testato per primo e sulla sua persona gli effetti (divenendo il primo Ant-Man). La particella è in grado di alterare le dimensioni di un corpo, mantenendone inalterata la forza: all’atto pratico, indossando una speciale tuta, l’eroe di turno assumerà le dimensioni di una formica ma manterrà la sua forza da uomo di dimensioni standard (e nel mondo delle formiche è una forza incredibile). Ma essere molto piccoli non basta per essere un eroe effettivamente utile a qualcosa: Pym ha ideato anche un sistema per riuscire a comunicare con gli insetti, in modo da impartir loro dei comandi e sfruttarne le abilità in caso di necessità.

Ma Pym ha ormai appeso casco e uniforme al chiodo, quindi quando a distanza di anni una minaccia incombe all’orizzonte, ha la necessità di trovare un erede, e lo trova in Scott Lang, un ladruncolo appena uscito di prigione con una gran voglia di non deludere più l’amata figlioletta che lo venera come un dio.

Scott ormai è da un po’ che ti osservo, tu sei diverso. Non permettere mai a nessuno di dire che non hai nulla da offrire figliolo, non è detto che potrai avere una seconda occasione, ti suggerisco di considerarla attentamente. Questa è la tua occasione di meritarti quello sguardo di tua figlia, di diventare l’eroe che lei già pensa tu sia. Non si tratta di salvare il nostro mondo ma di salvare il loro! Scott ho bisogno che tu sia Ant-Man.

Inizialmente riluttante, Scott si allena duramente per essere all’altezza delle aspettative di Pym e della figlia di quest’ultimo, Hope e tentare di fermare l’ambizioso piano dell’ex collega di Pym, Darren Cross, il quale vorrebbe sfruttare la “magia” della particella rimpicciolente per scopi molto diversi da quanto auspicato dal suo creatore. Per fermare Cross e scongiurare un enorme pericolo per l’intera umanità, Cross dovrà utilizzare le sue nuove abilità per qualcosa che gli riesce sempre bene: rubare qualcosa.

Una bella storia raccontata in modo da piacere, tra cameo inaspettati con riferimenti ad altre pellicole Marvel e un protagonista piacione che regala gag e battute brillanti, ma che ha come punto debole la sceneggiatura, debole e lenta per la maggior parte del film e sbrigativa alla fine. Con un sequel già in programma, c’è molto margine di miglioramento.

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