Serie TV

Arthur & George

Tratto dall’omonimo romanzo di Julian Barnes, questa nuovissima miniserie inglese tenta di riproporre al pubblico l’ennesima rivisitazione del genio investigativo di Sherlock Holmes.

Come se non bastassero le recentissime versioni proposte da Moffat (la trasposizione in chiave moderna Sherlock) o le rivisitazioni americane come Elementary (per non citare il sempreverde House, anche se in quel caso era ripreso il metodo e non il personaggio), stavolta la novità è meno sconvolgente.

Protagonista di questi 3 episodi è sir Arthur Conan Doyle in persona, l’autore dello Sherlock Holmes letterario, che qui conosciamo quando il successo lo ha già travolto. Tutti a Londra e nell’intera Gran Bretagna conoscono le avventure di Sherlock Holmes e sir Arthur ha molti fan. Nel privato però, le cose non sono tutte rose e fiori. Sua moglie è appena morta e in paese gira voce che ben prima della sua dipartita, il consorte intrattenesse una relazione con una giovane donna.

Amareggiato e senza ispirazione, il nobiluomo ritrova verve e voglia di vivere grazie ad un caso, uno di quelli che sarebbero piaciuti tanto a mister Holmes. Un giovane avvocato di origine indiana, accusato di aver barbaramente ucciso diversi animali, ha scontato la sua pena ma vorrebbe veder riabilitato il suo nome, per poter tornare a condurre una vita normale. Il caso sembrerebbe basarsi su pregiudizi e discriminazione razziale, ma le indagini si faranno complesse, soprattutto quando l’insistenza di Doyle creerà non pochi problemi nel piccolo paese di Rugely Falls.

Una storia che non riesce a farsi mai troppo interessante, ma tanti dettagli insieme che ne fanno un perfetto episodio delle avventure di Sherlock Holmes. Si indaga su efferati crimini nelle campagne inglesi (ma senza un mostruoso mastino da temere) e si scoprono retroscena di sospetti suicidi lungo una cascata (ma che non è quella di Reichenbach), giusto per citarne due.
Tutto il mistero ruota attorno alla figura di George più che sull’indagine stessa. Spesso ci troveremo a chiederci se sia effettivamente innocente o se nasconda qualcosa piuttosto che stupirci delle lacune investigative o del pregiudizio della polizia.

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