Serie TV

Containment

Il nome di Julie Plec è da anni associato ad un paio di prodotti di punta della rete televisiva CW, serie televisive di successo ma a carattere tipicamente adolescenziale, che nonostante l’adorazione del pubblico, spesso non hanno goduto del favore della critica.

In questo 2016 la Plec prova a fare il salto di qualità, rimanendo fedele alla rete che l’ha consacrata e “riciclando” qualche attore già uscito di scena da The Vampire Diaries e The Originals (le vette più alte della carriera da autrice della Plec). Quello che ne esce è Containment, un prodotto nato per essere una storia autoconclusiva (ed effettivamente la serie non è stata rinnovata dall’emittente). La serie è l’adattamento della serie belga inedita nel nostro paese, intitolata Cordon.

Nulla in Containment sembra possedere una qualche originalità: ci troviamo ad Atlanta, città che in pochi minuti di pilot vediamo trasformata nel focolaio di una terribile epidemia. L’esercito e la polizia faticano a mantenere l’ordine in prossimità del cancello che delimita un’area di quarantena. Intravediamo qualche volto, gente malata o in preda alla disperazione perché tenuta lontano dalla persona amata. Con un brusco salto temporale veniamo riportati indietro, all’inizio di questa follia, quando il cosiddetto Paziente Zero, un immigrato irregolare siriano (giusto per mettere un po’ di pepe politico in tutta la vicenda) arriva in ospedale mostrando i sintomi di una brutta infezione virale. Non passa molto tempo dalle dimissioni dell’uomo che il medico che lo ha visitato inizia a mostrare gli stessi sintomi. Sarà questo l’inizio dell’inferno: il virus uccide in poche ore e sembra diffondersi con incredibile efficacia e rapidità.

Allertate le autorità competenti, tra cui la dottoressa Sabine Lommers, responsabile del Dipartimento della Salute Pubblica, che dispone l’immediata messa in quarantena dell’area attorno all’ospedale. Le storie di tutti coloro che, per lavoro o per caso, si trovavano in quelle ore nei pressi dell’ospedale iniziano ad intrecciarsi fra loro. Di puntata in puntata, nell’arco dei 13 episodi che compongono la serie, scopriremo quanto collegati siano gli eventi personali di ognuno alla vita di un altro, sperando nel frattempo che medici e ricercatori mettano a punto una cura efficace.

Oltre alla già citata dottoressa Lommers, gli altri protagonisti sono l’ufficiale di polizia Lex Carnahan, rimasto al di fuori dell’area di quarantena, la sua ex fidanzata Jana ed il collega Jake, che si trovavano nei pressi dell’ospedale al momento dell’introduzione della quarantena, la maestra Katie e i bambini della sua scuola (in visita presso lo stesso ospedale) e la diciassettenne Teresa, incinta e decisa a scappare di casa. Conosceremo poi il dottor Victor Cannerts, ricercatore a capo della squadra alle prese con la realizzazione del vaccino.

Considerato il carattere autoconclusivo della serie e il numero di intrecci di storie da dipanare, che difficilmente annoieranno uno spettatore, direi che Containment può essere definita una buona serie, e forse possiamo anche perdonargli tutti i deja-vu, gli stereotipi e i riferimenti non voluti a tante altre serie attualmente in onda (Containment può essere definita come un mix tra Helix, The Last Ship, Under The Dome e The Walking Dead).

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