Serie TV

Family Tree

Family Tree è stata una meteora di cui i palinsesti tv potevano tranquillamente fare a meno. Non fraintendetemi, con queste parole non intendo né sminuire un prodotto in fondo ben realizzato e che aveva anche degli spunti interessanti. Non me ne vogliano i fan, ma a conti fatti le avventure di Tom Chadwick alla scoperta delle mirabolanti gesta dei suoi antenati per ricostruire il proprio albero genealogico non presentano elementi di grande originalità nè si fanno ricordare per battute o sequenze memorabili. A parte un grande affetto per il protagonista, nato con un’altra serie, che è sempre adatto al ruolo dello sfigato cronico, la serie tende a rimanere costantemente piatta, crogiolandosi nei pochi momenti surreali o paradossalmente malinconici che riesce a regalare ad un paziente spettatore.

La storia ruota attorno al già citato Tom, trentenne inglese particolarmente provato dalla recente perdita di lavoro e fidanzata, che in seguito alla morte di una lontana parente mai conosciuta eredita una vecchia scatola piena di foto e cianfrusaglie. Spinto dalla curiosità, inizia allora un viaggio alla ricerca di personaggi e storie legate alla propria famiglia, ricostruendo un albero genealogico insolito. Questa ricerca porta Tom anche a guardare alla sua di vita, alle sue scelte e al suo modo di rapportarsi con gli altri. Particolarità della serie sono gli interventi diretti dei protagonisti delle bizzarre storie di famiglia, che spesso compaiono come veri e propri personaggi parlanti durante gli episodi.

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