Film

Gravity

gravity

Alla luce dell’incetta di  Oscar vinti solo due giorni fa,mi sembrava d’obbligo scrivere due righe anche sul nuovo film di Alfonso Cuaròn ( premiato come miglior regista).
Dal punto di vista puramente tecnico ( fotografia,effetti speciali,montaggio etc) Gravity merita un grande plauso ed è stato giustamente gratificato con 7 statuette d’oro; per quanto concerne la trama (che in questo genere di film spesso è lasciata in secondo piano), non è presente di certo il massimo dell’originalità in quanto ruota intorno ai tentativi della dottoressa Ryan Stone ( Sandra Bullock) di ritornare sulla terra dopo che una pioggia di detriti provenienti da un satellite russo esploso, ha distrutto lo Shuttle della buona dottoressa ( che si trovava a zonzo nello spazio per lavori di manutenzione sul telescopio Hubble), interrompendo anche ogni tipo di comunicazione con la base di Houston.
A questo punto la dottoressa, insieme al comandante Matt Kowalsky (interpretato da George Clooney che come al solito fa il marpione), devono tentare di raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale distante pochi kilometri dal punto d’impatto con i detriti, il tutto ovviamente con i propellenti esauriti.
Il pregio maggiore di questa produzione è l’assoluta sensazione di claustrofobia che trasmette ogni inquadratura, in aperto contrasto con la vastità dell’universo e il presentimento che qualcosa di incombente e terribile stia per accadere.
Indubbiamente un bel film,consigliabile anche a chi non è particolarmente appassionato di fantascienza.

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