Serie TV

Grimm

Lasciate stare per una sera le principesse litigiose di Once Upon A Time e prendete dallo scaffale polveroso della vecchia libreria della nonna il volume delle fiabe dei fratelli Grimm, quelle originali, prima che cani e porci ci mettessero le mani per adattarle alle fragili e rosee orecchie dei bambini moderni, facilmente impressionabili.
Dimenticate dunque baci e passerotti e tornate con la mente ai mostri e alle creature sovrannaturali in generale che sono nati dalla fantasia del popolo, incarnazione delle loro più segrete paure. Fate di queste creature gli allegri abitanti (in incognito) del nostro mondo e prevedete la presenza di una “stirpe eletta” in grado di riconoscerne la vera natura e le conoscenze e l’abilità di cacciarli.
Ed ecco qui il vostro prodotto televisivo anti-fiaba, dove i “cattivi” fanno tenerezza e si alleano coi “buoni” per evitare che i “super cattivi” abbiano il sopravvento.
Niente di nuovo se non il taglio crime, soprattutto della prima stagione, quando conosciamo il nostro cacciatore di mostri, che di mestiere fa proprio il poliziotto e si ritroverà suo malgrado a risolvere crimini commessi dai suoi naturali rivali ben poco umani.
E come ogni buon protagonista che si rispetti, Nick (questo il suo nome) può sempre contare su una fedele e fidata spalla, Monroe, uno dei non-cattivi, adorabile e buono come il pane, a cui spetterà il compito di insegnare al neo cacciatore tutto quello che c’è da sapere sui suoi simili… ed il bestiario di Grimm è davvero ampio: creature più o meno mostruose, con caratteristiche specifiche e singolari, da sfuttare durante la caccia, tutte rigorosamente descritte dagli antenati di Nick, diretto discendente dei celeberrimi Grimm di cui accennavo ad inizio post.

Molto Buffy, un bel po’ di Supernatural ed una non facile convivenza televisiva con altre storie a tema favolistico che ultimamente stanno affollando l’etere, ma Grimm vale la pena di essere comunque visto. Si deve solo trovare la forza di volontà adatta a superare la prima metà della prima stagione, lenta e terribilmente vuota di trame coinvolgenti. Anche io, che ho parlato con un tono tanto entusiasta di questa serie, ho avuto la tentazione di abbandonarla, stanca com’ero di guardare quaranta minuti di nulla.

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