Serie TV

Love

Mickey (Gillian Jacobs) e Gus (Paul Rust) sono entrambi reduci dalla fine di una lunga e tormentata relazione. Si incontrano, praticamente per caso, e iniziano a frequentarsi. Il 90% delle commedie romantiche iniziano proprio così. Lo sa bene anche il duo composto Paul Rust (che veste anche i panni di Gus) e Judd Apatow, le menti e le penne dietro titoli quali 40 Anni Vergine, Molto Incinta, Freaks and Geeks. 

Paul Rust e Gillian Jacobs in Love

Paul Rust e Gillian Jacobs in Love – immagine IMDB

Ma la storia di Mickey e Gus parte da lontano e procede più lentamente di un film. Sappiamo che prima o poi finiranno insieme, perdutamente innamorati l’uno dell’altra, ma nell’arco narrativo dei 10 episodi della prima stagione di Love (già rinnovata per una seconda serie) il tutto viene raccontato con naturalezza, a partire dalla fine di entrambe le storie precedenti, soffermandosi molto su quegli aspetti che ci sono familiari nella vita quotidiana ma che nei film vengono sempre sacrificati: i dubbi, la voglia di buttarsi a capofitto in qualcosa di nuovo e la contemporanea paura di soffrire ancora, l’attesa per un messaggio o un segnale, la paura di mostrarsi vulnerabili, ecc. Il tutto con un piglio da black comedy (o come sembra andare per la maggiore oggi, sadcom. Il clima generale é da commedia pura, ma il tono delle situazioni e delle battute rimanda a tutt’altro genere (non sarà un caso che tra gli autori figuri anche Lesly Arfin, autrice di Girls, serie ormai definibile pioniera di questo nuovo genere.

Gillian Jacobs

Gillian Jacobs in Love – immagine IMDB

Chiariamo subito ogni dubbio: il fatto che tempi e tono di Love si discostino dal solito cliché non rende in maniera automatica questa produzione Netflix qualcosa di originale e meritevole. Non che non ci provi con tutte le sue forze: in Love vediamo anche un tentativo di ribaltare il solito schema del maschio ribelle che si innamora della ragazza mite che gli farà mettere la testa a posto (qui i ruoli sono quasi del tutto invertiti), quello del lieto fine a tutti i costi e assistiamo allo sdoganamento definitivo del brutto carattere come caratteristica di un protagonista e il perseverare delle scelte di vita sbagliata (come nella vita, quella vera). Eppure, dopo aver concesso una possibilità a Love rimane l’amaro in bocca: non quello dovuto al tono dark delle situazioni e delle gag, ma quello di un’occasione persa per realizzare davvero qualcosa di diverso ed innovativo.

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