Dopo averci fatto attendere a lungo, Luc Besson torna a sfidare il botteghino con un adrenalinico film tutto declinato al femminile: Lucy.
Sua musa e protagonista è stavolta la bella Scarlett Johansson, ormai abituata a ruoli da donna tutta azione e pallottole.
Lucy è una studentessa che vive a Taiwan. Un giorno il suo losco ragazzo la costringe con l’inganno a consegnare al posto suo una misteriosa valigetta ad alcuni criminali coreani. Il loro boss gradisce poco il cambio e fa assassinare a sangue freddo il giovane. Lucy viene quindi sequestrata e costretta insieme ad altri sventurati a fare da corriere per una preziosa nuova droga sintetica, che viene loro inserita nell’addome per eludere i controlli.
Ma qualcosa va storto e nel tentativo di difendersi da uno dei suoi carcerieri, il prezioso pacchetto si rompe all’interno del suo corpo, che assorbe la droga. Lucy inizierà quindi a sviluppare incredibili capacità, dovute al fatto che la sostanza, simile a quella che permette lo sviluppo embrionale all’interno dell’utero materno, le permette di “sbloccare” delle aree del suo cervello che in noi comuni mortali normalmente non utilizziamo. Il film si basa infatti sulla leggenda metropolitana che gli esseri umani sfruttino soltanto il 10% della loro potenzialità.
I feel everything. Space, the air, the vibrations, the people, I can feel the gravity, I can feel the rotation of the Earth, the heat leaving my body, the blood in my veins. I can feel my brain. The deepest parts of my memory.
Man mano che Lucy “sbloccherà” le potenzialità del suo sistema nervoso, acquisirà delle abilità particolari, che la stessa protagonista ci spiegherà e mostrerà durante il film, un concentrato di azione e fantascienza che lascia poco spazio alla narrazione. Tutta la pellicola è infatti in funzione delle abilità di Lucy, della sua metamorfosi in una efficiente macchina da guerra e della sua voglia di trasmettere le sue conoscenze. Ad aiutarla in quest’ultima missione ci sarà il professor Norman, neuro scienziato incuriosito dalle abilità della ragazza.