Film

Still Alice

Alice è una brillante linguista, docente presso la Columbia University. La sua vita è piena di successi professionali e personali, sposata felicemente e madre di tre figli altrettanto promettenti.

“Still Alice” è il racconto di come alcune dimenticanze, da parte di questa donna così capace, si trasformino via via in vaste lacune temporali. Di come riesca a  vivere la diagnosi di una forma di Alzheimer presenile di matrice genetica e di come anche la mente più vivace sia costretta a cedere inesorabilmente di fronte a questa terribile malattia.

La straordinaria Julianne Moore convince, in un film dove scivolare nel patetico può essere anche troppo facile per via dell’argomento. Il grande merito di questa pellicola è l’assenza di esibizionismo della malattia, almeno io non ne ho trovato traccia, concentrandosi sulle relazioni di una famiglia che se da un lato si vanno a perdere inevitabilmente, dall’altro si rafforzano.

E’ la perdita la vera protagonista del film, la perdita di una vita come la si conosce, perdita del suo stesso ricordo, raccontata con tocco delicato dalla regia che, come nella mente della protagonista, ci inizia ad una narrazione continuativa per svilupparsi in una più frammentaria, piena di vuoti.

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