Serie TV

Submission

L’eco di 50 sfumature di grigio ancora si fa sentire e il pubblico femminile affascinato da manette e frustini troverà in questa nuova miniserie Showtime qualcosa da vedere nell’attesa spasmodica del sequel del film.
No, i due prodotti non c’entrano nulla l’uno con l’altro se non i riferimenti al mondo BDSM. Submission è un prodotto pensato e realizzato come anello di congiunzione tra il mondo del porno e la televisione. Ne è la prova la scelta di affidare il progetto a due personaggi (autore e regista) provenienti dal mondo del porno e il fatto che nel ruolo di protagonista (una delle due principali) sia affidato a Skin Diamond, che in quel mondo si guadagna onestamente da vivere.

Essere un prodotto ibrido tra due linguaggi così diversi è decisamente un’arma a doppio taglio: Submission sembra un prodotto classificabile “soft porn” in molti siti specializzati, ma lascia da subito intendere che nei sei episodi complessivi, il tono si farà decisamente più hard. L’intento evidente è quello di procedere per gradi esattamente come la protagonista, Ashley. Da fidanzata repressa che lascia finalmente il fidanzato perché ormai da un anno non ha più orgasmi (sì, sembrerebbe che lo lasci semplicemente per questo), si riscopre appassionata di bondage dopo aver accettato di diventare la coinquilina di una vecchia amica, dividendo la casa anche con la ben più disinibita Dylan, che si diletta nelle pratiche BSDM con il giovane Elliott.

Incuriosita dal modo di vivere la propria sessualità di Dylan, Ashley inizia a nutrire di nuovo interesse nel sesso, scoprendo di apprezzare anche i piaceri delle pratiche più estreme, dopo la scoperta del libro Slave di Nolan Keats.

Senza alcuna censura, Submission ci presenta una versione più voyeresca di quanto vediamo abitualmente in molte altre serie, indugiando molto sull’atto sessuale in se, su ogni spinta o su ogni gioco di dita. Protagonista assoluto è l’orgasmo femminile, raccontato come un qualcosa a cui spesso le donne rinunciano per svariati motivi, metafora del riscoprire se stesse.

Ma sesso e gemiti a parte, Submission è solo brutti dialoghi, scarsa recitazione e trama debolissima. Sceglietela solo se interessati al fattore sesso, altrimenti non ne vale la pena.

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