Film

The Revenant

Ormai quando Leonardo Di Caprio accetta la parte da protagonista in un film, il mondo intero inizia a scommettere sull’ennesima nomination agli Oscar che non si concretizza in una vittoria. Quest’anno a sfidare questa tradizione, Di Caprio potrà contare sulla buona stella ed il talento del regista messicano Alejandro González Iñárritu, assoluto trionfatore dell’anno passato, con il suo Birdman.

La storia che ci viene raccontata è tratta da eventi realmente accaduti e presenti nel romanzo omonimo pubblicato da Michael Punke. Di Caprio interpreta il ruolo dell’esploratore Hugh Glass, alla guida un gruppo di cacciatori di pelli nei boschi innevati del North Dakota del 1823. Ad accompagnare Glass c’è anche il giovane figlio Hawk, la cui madre, appartenente alla tribù indigena dei Pawnee, rimase uccisa anni prima. Il folto gruppo di cacciatori rimane fortemente decimato dopo l’improvviso assalto di un gruppo di indiani Ree, ma i veri problemi per Glass iniziano poco più tardi, quando nel tentativo di portare in salvo i superstiti, viene violentemente attaccato da un orso Grizzly, particolarmente aggressivo perché in compagnia dei suoi cuccioli.

Riuscito ad uccidere l’animale ma rimasto gravemente ferito, viene creduto senza speranza dai suoi compagni, che decidono di affidare a suo figlio, ad un giovane compagno e al cacciatore Fitzgerald il doloroso compito di trovargli una degna sepoltura. Fitzgerald è però ansioso di rientrare nel gruppo e tenta di accelerare la dipartita di Glass tentando di soffocarlo. Interrotto da Hawk, uccide quest’ultimo a sangue freddo, di fronte al lucido ma impotente genitore e ne nasconde il corpo, riferendo all’altro membro del gruppo la presenza di indiani Ree e convincendolo quindi ad abbandonare frettolosamente il morente Glass. Il resto del film sarà il doloroso e coraggioso ritorno alla vita di Hugh, che con la forza della disperazione e determinato a vendicare il giovane figlio, affronterà mille difficoltà, sopravvivendo quasi all’impossibile.

Iñárritu tenta quindi nuovamente la scalata verso un altro Oscar, con un film di sicuro impatto, visivo e narrativo. La storia di Glass meritava di essere raccontata bene, girando tutte le scene con il massimo realismo possibile e con il marchio di fabbrica del regista messicano, che gioca molto sul movimento della camera e sulla lunghezza delle scene. I primi minuti di The Revenant somigliano veramente tanto alla versione con arco e frecce dello sbarco in Normandia di Salvate il Soldato Ryan, mantenendo il ritmo e l’ansiogenicità anche nei minuti successivi, in cui proveremo da un lato sincera pietà per le disgrazie che accadono in sequenza a Glass, ma dall’altro una profonda invidia per la forza di volontà e l’attaccamento alla vita che ne animano gambe e spirito.

The Revenant è quindi un bel film, che mi sento di consigliare a tutti, tanto adrenalinico quanto riflessivo, con un Di Caprio determinato a conquistare finalmente la statuina dorata con ogni mezzo e che nel tentativo di riuscire a convincere l’Academy, regala ai suoi fans forse la sua prestazione migliore.

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