Film

The Secret Life of Walter Mitty

Walter Mitty è un impiegato della rivista “Life”, addetto all’archivio dei negativi. Conduce una vita grigia, ha difficoltà ad approcciarsi con gli altri: possiamo ben dire che è un modello di ordinarietà.
Nella monotonia della sua vita, comunque, si ritaglia dei momenti in qui, isolandosi dalla realtà, compie grandi viaggi di fantasia: dei sogni ad occhi aperti.

Fantasie nelle quali il protagonista si vede come eroe, sportivo, guerriero o, semplicemente, si vede ribellarsi brillantemente alla supponenza di chi gli si crede migliore. Involontari ed immediati questi “Sogni Segreti” lo colgono nelle occasioni meno opportune, dando di lui un’immagine goffa e ridicola agli occhi di coloro con i quali si trova ad interagire in quel momento.

Gli anni passano così per il caro Walter finché, giunti nell’era digitale, l’amministrazione di “Life” decide di dismettere la rivista cartacea per riaprire come testata online, ristrutturando l’organico. Inutile dire che l’archivio negativi non sarà più necessario.

Da questo momento, deciso a dimostrare il proprio valore per l’ultimo numero della rivista a cui ha dedicato un’intera vita, si lancia alla ricerca di un negativo misteriosamente scomparso dal proprio archivio. Non riuscendo a rintracciare il famosissimo freelance che gliel’ha spedito partirà alla sua ricerca fin in capo al mondo, trovandosi nelle situazioni più disparate che richiederanno, al goffo e imbambolato impiegato d’archivio, sacrifici fisici e intuito inimmaginabili.

Non è mia abitudine svelare i finali dei film e non lo farò neanche questa volta, ma la favoletta moderna diretta e interpretata da Ben Stiller è una storia che vale la pena di vedere. Lascia con un gusto di soddisfazione e un sorriso sulle labbra.

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