Serie TV

Truth Be Told

Da queste parti (parlo a nome dell’intero staff di LB Cinema) si storce sempre il naso di fronte a battute a sfondo razziale, misogine o sull’orientamento sessuale. Se fatte in buona fede, se non offendono nessuno e se inserite nel giusto contesto ci fanno sorridere, ma in generale tendiamo a non apprezzarle. Nè per moralismo nè per evitare polemiche, semplicemente siamo persone a cui piace il rispetto (darlo e riceverlo).

Questa premessa si rende necessaria perchè questa sarà la seconda volta in cui “bocciamo” una comedy che punta tutto sul pregiudizio razziale. A noi le comedy piacciono, soprattutto se nel cast figurano personaggi di diversa etnia ed estrazione sociale, ma non ci piace quanto visto in Black-ish ed in questa Truth Be Told. E ci dispiace soprattutto per le intenzioni, che chiaramente erano quelle di demolire il pregiudizio, ma anche per alcuni attori (in questo caso Tone Bell, apprezzatissimo in Bad Judge) imbrigliati in una sceneggiatura scritta con i piedi.

“A dire il vero”* una comedy che non ci piace.

(*siamo dei simpaticoni e ci piace giocare con i titoli)

Protagonisti di questa discussa comedy, una delle novità NBC della stagione 2015/2016 sono Mitch and Russell. I due sono amici, ci viene detto, da diverso tempo. Sono anche vicini di casa, in un tipico quartiere residenziale americano, dove ogni nucleo familiare ha la propria villetta con giardino, esattamente identica alle altre 20 del quartiere, affacciate tutte sulla strada principale. Ma non divaghiamo: la vicinanza delle abitazioni è solo un espediente per far intrecciare le vite delle due famigliole.

Il fulcro delle vicende sta nell’abitudine, decisamente insana, dei due protagonisti ad analizzare ogni situazione, ogni battuta, ogni altrui gesto per cercare sottotrame, intenzioni nascoste e, il più delle volte, del pregiudizio razziale. Questa loro “ossessione” è alimentata da almeno un paio di fattori: il fatto che Russel sia afro-americano e che Mitch insegni etica al college. Il primo si sente costantemente sotto giudizio e vittima di pregiudizio (senza esserlo quasi mai realmente), il secondo, forse “vittima” delle ossessioni dell’amico, ha sviluppato un altrettanto insano senso della giustizia e dell’equità sociale.

Russel riempie twitter di anatemi contro la prepotente supremazia bianca che “lo perseguita”, Mitch vive una vita d’inferno cercando di essere costantemente politicamente corretto e senza scontentare nessuno. Una situazione in cui sguazzerebbe ogni terapista avido. Ma noi siamo solo spettatori, e questa situazione non solo non ci fa ridere nemmeno un po’, ma addirittura ci disturba. Una comedy che disturba e che non fa ridere è un serio problema per NBC, che quest’autunno sembra aver abbandonato il criterio della qualità per puntare sulla quantità, consapevole che solo un paio di titoli sopravviveranno al rinnovo.

Noi bocciamo in pieno questa filosofia, e speriamo che almeno in primavera, allo sbocciare di nuovi titoli per la stagione, l’emittente torni sui suoi passi e selezioni sceneggiature migliori, perchè un’altra comedy sui complottisti razzisti non la tollererebbe nessuno.

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