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Zoo

In un mondo fortemente antropizzato, in cui l’uomo ha sconvolto totalmente le regole dell’evoluzione e della convivenza nella biosfera, abbiamo immaginato un po’ tutti che prima o poi sarebbe successo qualcosa che avrebbe ristabilito una sorta di equilibrio. Esattamente come teorizzato per gli androidi, che sia in letteratura che in pellicola abbiamo visto ribellarsi più volte contro i propri creatori, stavolta siamo spettatori di una ribellione più poetica, iniziata dai grandi felini africani e presto diffusasi a tutte le altre specie animali. Stanchi di ritrovarsi in gabbia, cacciati e schiavizzati da questo Homo sapiens sapiens, gli animali decidono un giorno che è giunta l’ora della loro vendetta.

Una trama di una pochezza disarmante, che riesce a peggiorare ulteriormente dopo che ci vengono presentati i protagonisti delle storie apparentemente distanti ma che sicuramente si intrecceranno: uno scienziato figlio d’arte, con un mal d’Africa canonico, che vive e lavora nel continente nero ed una improbabile coppia investigatrice, formata da una giornalista amante delle teorie di complotto ed un veterinario introverso.

Anche se in diverse parti del pianeta, tutti testimoniano il curioso quanto inquietante cambiamento nel comportamento di diversi animali, che qualcuno imputerà ad una multinazionale responsabile dell’alimentazione degli ospiti di diversi zoo americani e qualcun altro ad una presa di coscienza del mondo animale, che cerca di salvare il pianeta eliminando la minaccia più grande che rischia di comprometterlo per sempre: l’uomo.

Come se teoria complottista e animali ribelli non fossero informazioni sufficienti per farvi girare al largo, mi piace ricordare anche il fatto, ASSOLUTAMENTE CASUALE che il giovane etologo single si ritrovi tra i piedi dopo pochi minuti l’unica sopravvisuta ad un attacco di feroci leoni, e che questa fortunello sia una gran gnocca da poco single. Il perché un branco di leoni abbia risparmiato i soggetto in questione è un mistero della fede, così come il fatto che all’improvviso i leoni maschi si riuniscano in branco per cacciare.

Ci fa piacere scoprire, attraverso degli effetti speciali spesso inferiori ad ogni modesta aspettativa, che nessun animale sia stato maltrattato per realizzare questa serie CBS, ma ci auguriamo che l’errore di aver concretizzato un progetto del genere venga risolto con una cancellazione repentina della serie stessa. In un’annata drammatica per quanto riguarda i rinnovi delle serie tv (e penso soprattutto a Forever, Constantine e la ferita più recente di Hannibal), vedere un pilot così mal scritto e ancor peggio recitato ci fa male.

Da evitare come la peste, se non avete altro da vedere, giocate a briscola.

 

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