Serie TV

Crossbones

Per un po’ di tempo, tra il 2013 ed il 2014, in televisione abbiamo visto un tripudio di streghe. Senza arrivare ai livelli di popolarità che in pochi anni hanno visto i vampiri passare da mostri sanguinari presenti solo in film o in una, massimo due serie, a veri e propri fenomeni televisivi, conditi in tutte le salse (soprattutto le più improbabili).
Ebbene quest’anno invece, pare proprio che il prossimo fenomeno, accantonate per un po’ le streghe (al momento siamo abbastanza affezionati a Salem ma non sappiamo ancora il suo destino televisivo prossimo) siano i pirati.

Pirati come li abbiamo recentemente visti in famosi videogames o in saghe cinematografiche altrettanto celebri, pirati che solcano mari e depredano flotte imperiali, ostili all’autorità dei vari regni e decisi a tenersi stretta la loro libertà di idee e di azioni.

una scena di crossbones

E quando si parla di pirati, il pensiero va quasi subito a Barbanera, leggenda del Mar dei Caraibi agli inizi del 1700, durante la stagione più florida per la pirateria. Questa serie, sulla carta, dovrebbe rispolverare il fascino di questa leggenda, facendoci conoscere subito l’astio della corona britannica per questo traditore, che vorrebbero morto ad ogni costo, non convinti dalle voci che lo vorrebbero già da tempo in fondo all’oceano.

Inviano sulle sue tracce Tom Lowe, un referenziato sicario, il quale finirà presto prigioniero a New Providence (Bahamas), capitale del “regno” di Barbanera, conosciuta come una delle prime pseudo-democrazie del tempo. Lowe non ha però solo l’incarico di assassinare il pericoloso pirata, ma anche quello di proteggere un importante segreto tecnologico che potrebbe finire nelle mani sbagliate.

Eppure, nonostante un cast che vede come protagonista un “mostro” come John Malkovich, la serie non riesce a catturare l’interesse di uno spettatore già stanco di serie piratesche di grande impatto visivo ma povere in concretezza, in trame intriganti ed originali (leggasi la delusione di Black Sails).

citazione

In effetti quello che manca in questa Crossbones è proprio l’appeal. Barbanera da solo non trasmette il carisma che dovrebbe portare avanti storia e curiosità. Lo vediamo come un leader saggio e carismatico (come ce lo raccontano le leggende, ma meno pauroso, insomma), ben vestito e sempre a guardia del suo leggendario tesoro, rispettato da tutti e leggermente succube del fascino delle belle donne. Ma nulla più.

Se poi pensiamo che l’unico accenno di trama che avevamo visto dall’inizio viene letteralmente spazzato via alla fine del pilot, beh, ci viene un po’ da storcere la bocca, pensando ancora una volta ad un’occasione persa.
Eppure è veramente triste che ancora oggi i Pirati più credibili siano quelli di Disneyana memoria.

 

 

 

 

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