David Shore torna a produrre medical drama dopo il doloroso addio a Dr. House di qualche anno fa. Questa volta punta tutto sul giovane talento di Freddie Highmore, già visto ed apprezzato nei panni del giovane Norman Bates in Bates Motel, prequel televisivo di Psycho. Accantonati i panni dello psicopatico omicida, Highmore veste il camice del chirurgo Shaun Murphy presso l’unità di chirurgia del San Jose St. Bonaventure Hospital.
Ma Shaun non é un medico come gli altri. Egli é infatti affetto da autismo, condizione che facciamo fatica ad associare a chi é costretto suo malgrado ad interagire con pazienti spaventati e a maneggiare bisturi. Eppure l’uomo che lo ha assunto e che lo conosce fin da quando era un adolescente problematico, il Dott. Aaron Glassman (Richard Schiff), pur di convincere il consiglio di amministrazione a concedergli una possibilità, é disposto a giocarsi il posto di lavoro.
Il dottor Glassman ha fiducia in Shaun, che nonostante tutto dimostra di possedere una grande empatia e sensibilità, anche perchè il giovane chirurgo possiede un innato talento per visualizzare e ricordare l’anatomia umana ed ogni possibile problematica medica, caratteristica tipica di chi come lui, viene diagnosticato con la sindrome di Savant, condizione spesso associata allo spettro autistico.