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Star Trek: Discovery

Cinquanta anni fa un terremoto scosse la televisione americana e le sue onde arrivarono ben presto in tutto il mondo: Star Trek. Per la prima volta la fantascienza lasciava il cinema e si impadroniva del piccolo schermo (con l’unica eccezione di Doctor Who, in onda su BBC da tempo immemore). A distanza di decenni, dopo molte repliche, qualche sequel più o meno riuscito ed una saga cinematografica di discreto successo, Star Trek prova a guadagnarsi l’affetto dei telespettatori più giovani con un prequel, che racconti le avventure dell’astronave USS Discovery negli angoli più remoti della Galassia, 10 anni prima che Kirk si mettesse al comando della Enterprise e fornisse al mondo infinite lezioni di coraggio e tolleranza.

Star Trek: Discovery

Star Trek: Discovery – immagine by IMDB

Nei primi episodi saliamo a bordo della USS Shenzou, dove Sonequa Martin-Green veste i panni del primo ufficiale Michael Burnham, al servizio del comandante Philippa Georgiou (Michelle Yeoh). Dopo molte missioni alla scoperta degli angoli più remoti della galassia, l’equipaggio della Shenzou si imbatte in un misterioso artefatto, che Burnham decide di esplorare di persona, scoprendo così che in realtà si tratta di una nave Klingon, razza aliena ostile con cui la Federazione dei Pianeti Uniti non ha contatti da molti anni.

Prodotta da due pezzi da novanta come Bryan Fuller e Alex Kurtzman, Star Trek: Discovery si caratterizza per tematiche e tinte più scure rispetto alla serie classica, ma che riprendono quelle già sperimentate con successo nei film recentemente visti al cinema. La cura riservata agli effetti speciali é maniacale e tutto sul lato tecnico ci appare perfetto. Purtroppo la medesima valutazione non può estendersi alla sceneggiatura e alla caratterizzazione dei personaggi.

 

Star Trek: Discovery - immagine by IMDB

Star Trek: Discovery – immagine by IMDB

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