La sensazione che si ha, guardando Room 104, è che l’emittente televisiva HBO abbia finanziato la produzione di questo show senza aspettarsi troppo. Essa é senza dubbio un azzardo, un esperimento in tutto e per tutto, che sembra uscito dalla mente visionaria di David Lynch (che, in effetti, realizzò qualcosa di simile a metà degli anni ’90) e che sembra rendere omaggio a quel fenomeno dark che é stato ed é ancora Black Mirror, strizzando l’occhio a quel piccolo capolavoro di Inside N.9.
Detta in questi termini, sembrerebbe che Room 104 sia un pastrocchio di citazioni alla rinfusa. In realtà l’esperimento bizzarro di HBO può essere etichettato come la versione low-cost di tutte le altre serie che abbiamo citato. Room 104 é infatti una serie antologica ambientata interamente in una anonima stanza di un qualsiasi hotel americano. In ogni episodio cambieranno gli attori e le storie, ma le quattro mura e l’arredamento spartano saranno i medesimi.
Le storie che vedremo partiranno tutte come situazioni realistiche e verosimili, ma presto ognuna di esse prenderà una piega decisa ed inaspettata, diversa a seconda delle situazioni. La sensazione generale é quella di trovarsi su Scherzi a Parte o in una realtà parallela, che comunque ci impressiona perché terribilmente simile alla nostra quotidianità.
Pur non raggiungendo le vette stilistiche e di pathos di Black Mirror, Room 104 si distingue comunque dalla massa, riuscendo a riempire delle serate estive con qualche colpo di scena.