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The Village

Sarà forse che proprio quest’anno ricorre il centenario, o sarà semplicemente per la loro cultura, ma secondo me gli inglesi hanno un debole per la Grande Guerra. A noi spettatori la cosa non dispiace, anzi ci immergiamo sempre volentieri nelle atmosfere di inizio secolo scorso. E se, sempre rimanendo nell’isola britannica, ci siamo abituati a vedere quegli anni turbolenti ma anche ricchi di voglia di progresso con gli occhi aristocratici dei Crowley di Downton Abbey e i disillusi occhi di un giovane boss (Peaky Blinders) – giusto per citarne solo due – stavolta scendiamo ai piani bassi. La voce narrante di un simpatico centenario ci introduce alla quotidianità della famiglia Middleton, contadini che più poveri e disperati non si può. Il punto di vista è quello del figlio minore, che il burbero padre preferirebbe vedere nei campi invece che a scuola. Sua madre è una donna mite ma estremamente tenace, mentre suo fratello maggiore coltiva grandi sogni, che vanno ben oltre i confini del villaggio che dà il titolo alla serie.

 

Non meno importanti sono gli altri protagonisti (anche se il vero protagonista è il villaggio stesso, imho), ognuno con una propria storia da raccontare e la Guerra, che si affaccia prepotentemente all’orizzonte. Una guerra che nel piccolo villaggio è essenzialmente odio per i Tedeschi e voglia di arruolarsi da volontari per combattere per la patria, ignari di cosa significhi stare in trincea o trovarsi faccia a faccia con gli orrori del fronte. Anche il primogenito dei Middleton si arruola, lasciandosi alle spalle il piccolo paese e i suoi drammi, le sue storie di miseria e di dignità, i tentativi di riscatto sociale e la voglia di cambiare le cose.  

 

 Com’è inevitabile che sia, la storia di uno tocca inevitabilmente quella di un altro e finisce per intrecciarsi con altre storie di altre famiglie, in una rete psicologica di grande impatto, sapientemente narrata e molto ben recitata. Nel cast spiccano un sempre più poliedrico John Simm ed una ritrovata Maxine Peak – che tanto avevo apprezzato in quella legal-chicca che fu Silk – Ma The Village non è solo Grande Guerra. Il racconto prosegue ben oltre il conflitto, sempre attraverso gli occhi di chi ha vissuto quelle storie. Una serie quindi intensa, carica e coinvolgente, da recuperare anche se le storie in costume cominciano già a stancarvi.

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